Modica. Città nobile, opulenta e popolosa, capo dell'antica ed amplissima Contea". La descrizione ottocentesca, appartiene allo storico ed ecclesiasta Vito Amico, ed elegantemente racchiude l'importanza economica, politica e culturale di una città, le cui radici sembrano affondare in tempi e circostanze remote e non sempre chiare. Un "Regno nel Regno", così è stato definito il fenomeno di organizzazioni territoriali come la Contea di Modica che, pur formalmente create dal Re, costituirono un potere effettivo ed un eventuale, essenziale, appoggio economico e politico per ogni forma di potere centrale. Numerose sono le rappresentazioni della città: •Modica, "città delle cento chiese"; • Modica città di Salvatore Quasimodo; • Città del famoso ponte, tra i più alti in Europa, dominando l'intera città, e che congiunge la vecchia e la nuova Modica. • Città del Castello, di cui rimangono una torre del diciottesimo secolo e un, più recente, orologio. •La "città delle due città", Modica Alta e Modica Bassa. • La città dei deliziosi dolci e cibi tipici e dei colorati, splendidi paesaggi del mare e della campagna. • Città del Barocco e della Contea, testimonianti lo splendore e l'importanza storica della città, in epoche passate, quando era tra le più belle e potenti di Sicilia. • Infine città dei disastri: naturali, come i terremoti del 1613 e del 1693, e le alluvioni del 1833 e del 1902; umane, come rispettosamente (per le vere catastrofi) giudicabile è la collocazione di certi obbrobri architettonici in mezzo a contesti storici e artistici di tutt'altra estrazione.